Breve storia della Chiesa di San Vito e Ranieri

La Chiesa di San Vito, così come la vediamo oggi è soltanto una minima parte di quello che fu in origine il Monastero di San Vito, origine che la vede, intorno all’anno 1000, collocata insieme alla Chiesa di San Paolo in Ripa d’Arno e S. Pietro in Vinculis, tra le tre Chiese più antiche di Pisa.
Ed è proprio qui che, per sei lunghi anni, il nostro Santo Patrono soggiornò al ritorno dalla Terra Santa, e sempre qui morì nel 1161 all’età di 43 anni.

Particolare dell’Affresco della conversione e del trapasso di San Ranieri di Andrea da   Firenze e Antonio Veneziano con sullo sfondo a destra la Chiesa di San Vito.
    
Nel tempo il monastero fu affidato prima ai Benedettini, poi all’Ordine Certosino, poi alle Monache di San Damiano che infine abbracciarono l’Ordine Francescano. Intanto tutto intorno a Pisa infuriava la guerra che avrebbe portato all’occupazione fiorentina, e tutti gli insediamenti suburbani andarono distrutti.


Nel 1542 Cosimo dei Medici per realizzare il Giardino dei Semplici, ebbe bisogno dell’area del vecchio Arsenale Repubblicano e del territorio adiacente. Successivamente per far costruire i capannoni del nuovo Arsenale acquistò tutto il territorio del Convento di San Vito e fece abbattere gran parte del suo fabbricato che incluse nella nuova struttura.
Nel 1943 la Chiesa fu bombardata e nel 1944 fu restaurata dal Genio Civile, mentre nel 1998 ha beneficiato del restauro da parte della Prima Comunità Neocatecumenale di San Nicola.


La Chiesa di San Vito dopo i bombardamenti dell’Agosto 1943.

La chiesa a tutt’oggi consacrata mantiene al suo interno la lapide sepolcrale trecentesca di uno Scacceri familiare del Santo e lacerti d’affresco attribuiti a G.B.Tempesti, appena restaurati dal Comune di Pisa.




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