Le Tecniche

L’opera racchiude tecniche e materiali che spaziano dal Medioevo al Rinascimento, allo scopo di riproporre oggi un affresco realizzato secondo l’antica maniera, sia per i materiali utilizzati nella preparazione - rena d’Arno e grassello di calce spenta - che per quelli della realizzazione, pigmenti purissimi macinati a mano e foglia oro 24Kt, ma anche per il metodo di lavoro, che impone all’arriccio di “riposare” alcuni mesi per poi accogliere il velo di intonaco fresco sul quale dipingere per tagliate giornaliere.
Tutto nella preparazione di queste opere è realizzato a mano e con materiali naturali e pregiatissimi; per ritrovare sia nei materiali che nella tecnica, opere con queste caratteristiche, bisognerebbe tornare indietro di almeno 150 anni.
Lo scopo dell'utilizzo di questi materiali e tecniche è principalmente quello di tramandare alle nuove generazioni, un sapere che ha creato un pezzo della storia dell'arte, ma che oggi rischia di disperdersi con la modernità.
Analizzare come oggi sia possibile, realizzare un affresco con questi metodi, è l’oggetto della proficua collaborazione con lo SCIBEC - Dipartimento di Chimica e Chimica industriale dell’Università di Pisa, diretto dalla Prof.ssa Maria Perla Colombini. Per chi si occupa di restauro, l’occasione di avere un laboratorio dove si possa analizzare come nasce, con quali problematiche, come si gestisce, ciò che oggi un restauratore va a “curare” è un’occasione irripetibile, che fa del cantiere di San Vito un progetto unico.

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